Al via i lavori per la messa in sicurezza della Torre Garisenda: parte la fase esecutiva del progetto

Dopo anni di monitoraggio e approfonditi studi tecnici, entra nella sua fase operativa il progetto per la messa in sicurezza della Torre Garisenda, uno dei simboli più iconici della città. Nella giornata di ieri, all’interno dell’area di cantiere, è iniziata la rimozione dei basoli, intervento propedeutico all’installazione dei tralicci necessari per il consolidamento della struttura.

Una torre da sempre sotto osservazione

La Garisenda, insieme alla Torre Asinelli, è da tempo oggetto di un attento monitoraggio da parte del Comune di Bologna, con il supporto dell’Università degli Studi, in particolare del DICAM della Facoltà di Ingegneria, e di vari Comitati Tecnico Scientifici succedutisi negli anni. Le prime misurazioni scientifiche sulla pendenza della torre risalgono ai primi anni del ‘900 e sono state costantemente aggiornate, con cadenze sempre più ravvicinate.

Già alla fine degli anni ’90 la torre era stata oggetto di un primo intervento di consolidamento. Ma è dal 2010 che gli studi si sono intensificati, a seguito della rilevazione di fenomeni di deterioramento delle lastre di selenite che compongono il basamento, da cui sono emerse problematiche strutturali significative.

Le cause dell’inclinazione

Le indagini hanno evidenziato che l’incremento della pendenza della torre verso est/sud-est è attribuibile a due fattori principali: deformazioni del terreno di fondazione e degrado strutturale del basamento, coinvolgendo sia i paramenti in selenite, sia il conglomerato interno. Tra il 2020 e il 2021 sono stati eseguiti interventi urgenti per aumentare la capacità portante del basamento, ma nel novembre 2023, il Comitato Tecnico Scientifico ha rilevato un cedimento anomalo dello spigolo sud-ovest della torre, imponendo la sospensione di tutte le attività e il divieto di accesso all’area circostante.

Perimetrazione e sicurezza dell’area

Immediatamente dopo l’allarme, è stata realizzata una massiccia messa in sicurezza dell’area: un sistema di contenimento con container a doppio livello, alto sei metri, ha circoscritto il tratto tra via San Vitale, via Rizzoli, via Zamboni e via de’ Giudei. Dal lato della chiesa di San Bartolomeo e della Torre Asinelli, è stata invece installata una doppia rete paramassi.

Un progetto in due fasi

Il Comune di Bologna ha affidato a un gruppo di esperti la definizione di un dettagliato percorso progettuale, che si articola in due macro-attività:

  1. Rimozione dello stato di pericolo, vincolando la torre a due tralicci metallici (i cosiddetti “cavalletti di Pisa”) con l’applicazione di una trazione orizzontale capace di contrastare le sollecitazioni dovute all’inclinazione.
  2. Consolidamento del tronco di base attraverso iniezioni mirate di malta, precedute da una fase sperimentale di prove e monitoraggi.

Grazie a oltre un anno di analisi e monitoraggio continuo, è stato possibile ridimensionare lo stato d’allerta iniziale. Le nuove conoscenze hanno consentito di aggiornare il progetto, oggi in fase esecutiva, adattandone le fasi operative con estrema precisione: dalla tempistica per il montaggio dei ponteggi, alle caratteristiche tecniche delle macchine e dei dispositivi che applicheranno la trazione.

Verso l’avvio degli interventi strutturali

Il progetto esecutivo, inviato anche al Ministero della Cultura per accedere ai fondi PNRR, prevede l’utilizzo di cinture in fasce di poliestere per una prima fase di trazione, che anticiperà le prove di iniezione. La trazione vera e propria sarà applicata in due fasi successive, con un costante confronto tra i dati raccolti e i modelli matematici, per verificarne l’efficacia ed eventualmente correggere l’approccio.

Le attività previste nella fase esecutiva comprendono:

  • Ri-stilatura dei giunti fino alla quota di tiro,
  • Installazione dei tralicci metallici,
  • Applicazione della trazione orizzontale,
  • Allestimento del campo prove per le iniezioni,
  • Monitoraggi successivi.

Dopo un congruo periodo di osservazione, si procederà al consolidamento completo del basamento, seguito da un nuovo ciclo di monitoraggio per valutare la necessità di ulteriori interventi anche sulle parti superiori della torre o sulle fondazioni.

Simbolo fragile, impegno concreto

L’intervento sulla Torre Garisenda rappresenta uno degli sforzi ingegneristici più delicati e importanti nel panorama della conservazione monumentale italiana. Un impegno condiviso da istituzioni locali, università, esperti e tecnici, con l’obiettivo di salvaguardare un patrimonio unico della città di Bologna e dell’intera nazione.