Dall’Emilia-Romagna un forte investimento nella cultura del lavoro sicuro
Sull’emergenza maltempo, un documento condiviso che fissa quattro priorità da inviare al Governo e al commissario Figliuolo: l’approvazione immediata dei Piani speciali, il finanziamento già nel prossimo triennio di un primo stralcio degli interventi più urgenti, un adeguato stanziamento per gli stati di emergenza in corso e una gestione unitaria delle ricostruzioni legate ai danni dell’ultimo anno e mezzo.
Sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, si sottolinea, invece, la necessità di un impegno ancor più forte di tutto il sistema regionale, indicando strumenti che potenzino le azioni già previste nell’Accordo sottoscritto due anni fa dal Patto, e un rapporto più stretto con Inail da sancire in un nuovo incontro richiesto alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, per rafforzare la collaborazione tra il livello nazionale e quello regionale, prevedendo l’impiego di più persone nei servizi ispettivi.
Questi i temi al centro dell’incontro a Bologna, nella sede della Regione, degli oltre 60 firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima.
Il documento condiviso sull’emergenza maltempo si concentra su 4 punti:
- Approvazione immediata dei Piani speciali: la richiesta del Patto non è quella di avere a disposizione già nel prossimo triennio tutte le risorse previste per gli interventi contenuti nei Piani (pari a circa 4,5 miliardi di euro), ma di dotare subito l’Emilia-Romagna di una cornice condivisa, di medio termine, con le opere e gli interventi necessari a mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico e delle infrastrutture della mobilità e ambientali. I Piani sono stati già validati dai Ministeri competenti.
- Un primo stralcio di opere dei Piani stessi, già concordate in sede tecnica, con gli interventi più urgenti, bacino per bacino, da finanziare con la legge di bilancio all’esame del Parlamento. Il fabbisogno finanziario stimato ammonta complessivamente a 877 milioni di euro, così ripartiti: 161,8 per il 2025, 352,8 per il 2026 3 362,3 per il 2027. Da qui la richiesta a Governo e Parlamento di assicurare la copertura necessaria.
- Adeguato finanziamento degli stati di emergenza in corso, per assicurare la copertura dei costi sostenuti, degli interventi in somma urgenza già iniziati e da realizzare, del contributo di immediato supporto ai cittadini e alle imprese.
- Ricomposizione unitaria della gestione delle ricostruzioni per dare organicità e omogeneità normativa agli interventi tanto della ricostruzione pubblica quanto di quella privata delle emergenze di settembre e ottobre 2024 rispetto a quella del maggio 2023.
L’Accordo per la “Tutela e sicurezza sul lavoro”
I punti strategici per il sistema regionale sono stati fissati nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima con l’Accordo per la “Tutela della salute e sicurezza sul lavoro”, adottato a settembre 2022.
Quattro gli obiettivi strategici individuati: cultura, informazione e formazione; qualità del lavoro, dell’impresa e dello sviluppo; ricerca, innovazione e digitalizzazione; assistenza, vigilanza e controllo. All’Accordo ha fatto seguito, tra il 2023 e il 2024, la costituzione dei tavoli provinciali sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, volti a dare attuazione territoriale ad obiettivi e azioni e a garantirne omogeneità a livello regionale.
Per ogni obiettivo, nell’incontro di ieri sono stati presentati dati sulle attività realizzate dalla firma dell’Accordo a oggi e, soprattutto, sono stati definiti nuovi impegni, a fronte dell’emergenza permanente in materia di infortuni sul lavoro, e in particolare alla luce dei tragici fatti di cronaca registrati negli scorsi mesi e ancora negli ultimi giorni. Al termine della riunione, il Patto ha quindi licenziato un documento in 4 punti:
- Un nuovo incontro del Patto alla presenza della Ministra del lavoro, Maria Elvira Calderone, per rafforzare la collaborazione con Inail, sollecitare un potenziamento degli organici per accrescere il numero dei controlli, allineare le agende nazionale e regionale su questa priorità.
- Svolgimento di incontri periodici, almeno uno ogni 4 mesi, tanto del Patto regionale, quanto dei tavoli provinciali, per dare sistematicità al lavoro e al monitoraggio, prevedendo anche un Forum sicurezza regionale in cui riunire i due livelli territoriali per mettere a fattore comune ed estendere accordi, progetti e le migliori pratiche sperimentate sul territorio.
- Costituzione di un team di esperti per ricercare e importare le migliori pratiche realizzate in ambito europeo, da un lato, e l’opportunità di svolgere, come Patto, sopralluoghi mirati per conoscere e valorizzare le migliori pratiche sperimentate viceversa sul territorio regionale nelle aziende più innovative in questo campo.
- Definizione di bandi regionali mirati per sostenere e incentivare, con fondi europei, la cosiddetta formazione aggiuntiva, quella realizzata oltre gli standard obbligatori e, nell’ambito della Strategia di specializzazione S3, finanziare tutti i progetti di innovazione di prodotto e di processo che contengano iniziative e strumenti specifici per accrescere la sicurezza del lavoro.