Affissioni e un video realizzati dal centro Senza Violenza con Comunicattive di Bologna

Quella telefonata che non ho fatto
Lo slogan della campagna di affissioni nasce dalle parole di un uomo in carcere per avere ucciso la propria compagna, per non avere riconosciuto per tempo la gravità dei propri comportamenti violenti e la necessità di chiedere aiuto per fermare l’escalation.
Le immagini scelte sono scatti originali di Castro Xiques Ramiro: in primo piano volti di uomini di età e provenienze diverse per suggerire l’idea della “normalità” degli autori, la trasversalità delle violenze, la non emergenzialità del problema che richiede risposte strutturali.
Nello sfondo, di spalle, figure di donne che si allontanano, perché l’uso della violenza strappa, uccide la relazione e sempre più donne non accettano di essere svilite, umiliate, percosse, violentate e oggi finalmente possono trovare delle risorse per andarsene.
Le immagini sono accompagnate da frasi semplici e dirette che illustrano in modo concreto le forme di violenza più comuni: fisica, sessuale, economica, psicologica e la possibilità di chiedere aiuto. Quattro sono infatti i quadri originali di cui si compone la campagna, uno per ogni tipo di violenza.
La campagna, realizzata grazie alla collaborazione con Tper, sarà diffusa dall’1 al 15 ottobre. Durante questo periodo all’interno degli autobus e sulle pensiline Tper verranno esposti 2500 appendini, 30 manifesti 60×100, 700 locandine A4. Saranno prodotte inoltre 6000 cartoline, che verranno distribuite in parte nelle due sedi Tper aperte al pubblico di via Marconi e di via Saliceto a Bologna, in parte attraverso l’attività di Senza Violenza.
Il video del centro Senza Violenza
Lavorare con uomini autori di violenza per la libertà e la sicurezza di tutte e tutti è la prima frase del video che attraverso la presentazione di alcuni dati, concetti e chiavi di lettura fondamentali per una corretta comprensione del problema, punta a sensibilizzare e agganciare uomini autori diretti o potenziali di violenza, avendo sempre presente l’esperienza e i vissuti femminili delle violenze subite.
Il fine non è colpevolizzare o punire gli autori o gli uomini in generale, ma sottolineare la possibilità di trasformazione e cambiamento “Per stare meglio con se stessi e nella relazione con l’altra”, a partire dal riconoscimento della violenza e da un’assunzione di responsabilità dei propri comportamenti violenti.
Chi sostiene la campagna
L’Associazione Senza Violenza ha scelto di investire nel campo della comunicazione
- per contribuire a sensibilizzare la cittadinanza – uomini e donne di tutte le età e appartenenze – e chi è impegnato professionalmente in quest’ambito, sulla questione delle violenze maschili contro donne, ragazze, bambine e bambini, a partire dalla problematizzazione dei comportamenti violenti maschili
- per far conoscere il lavoro che viene svolto nel Centro Senza Violenza con gli uomini autori di queste violenze e quindi la necessità di un’assunzione diretta di responsabilità, accompagnata dalla possibilità di cambiamento individuale e sociale.
Fra il 2023 e il 2024, grazie a fondi regionali, in collaborazione con il Comune di Bologna e con l’agenzia di comunicazione Comunicattive l’associazione ha realizzato i due strumenti: un video breve di presentazione e inquadramento della questione “violenza maschile contro le donne” e del lavoro che si fa presso il Centro con uomini autori di violenza e una campagna di comunicazione rivolta agli uomini e alla cittadinanza, una delle azioni previste all’interno del progetto Responsability, la responso-abilità di contrastare la violenza maschile contro le donne, un progetto proposto dall’associazione e presentato in occasione del Bando regionale di cui alla D.G.R. n. 1832/2022, coordinato da Letizia Lambertini, che chiuderà quest’anno.
L’Associazione Senza Violenza
Nasce nel 2013 con l’obiettivo di promuovere un approccio critico e consapevole alla questione della violenza maschile contro donne, ragazze, bambine e bambini, che riconosca nel sistema patriarcale e nei codici culturali che lo costituiscono le radici del problema, così come la complessità che lo caratterizza e la necessità di risposte articolate e integrate per farvi fronte.
Il 17 novembre 2017 l’associazione inaugura il Centro Senza Violenza, grazie ad un protocollo di collaborazione con la Casa delle donne per non subire violenza, Il Comune di Bologna e Asp Città di Bologna, che si è rinnovato con continuità sino ad oggi, a cadenza triennale e attualmente annuale.
Il centro Senza Violenza rivolto agli uomini
È un luogo rivolto a uomini che agiscono violenza contro donne – in particolare partner ed ex partner – ragazze, bambini e bambine, ideato a partire dall’esperienza e dal punto di vista che le donne hanno espresso sulla violenza maschile e dalla convinzione che la libertà e l’autodeterminazione femminili siano fondamenti di civiltà e cittadinanza da salvaguardare e promuovere per tutti/e. Per contattare il centro: 349 1173486
Nasce per offrire un’opportunità di cambiamento a chi riconosce, anche minimamente, nei propri comportamenti violenti un problema e vuole essere aiutato a trovare delle soluzioni. L’opportunità si concretizza in percorsi individuali e/o di gruppo, condotti da operatrici e operatori qualificati e specificamente formati, diretti a far cessare l’uso della violenza e orientati prioritariamente alla salvaguardia dell’incolumità delle donne e dei minori coinvolti.
Presupposti fondamentali della attività che si svolge presso il Centro sono in primo luogo l’inaccettabilità dell’uso della violenza in una relazione e la convinzione che il problema sia di chi la agisce: tocca a lui porvi rimedio; in secondo luogo che la trasformazione dei propri comportamenti è alla portata di tutti e tutte.
A distanza di quasi 7 anni dall’apertura, sono oramai diverse centinaia gli uomini che si sono rivolti al Centro Senza Violenza per intraprendere un percorso diretto a far cessare l’uso della violenza.
Un trend in crescita delle richieste, che a partire dal 2021, dall’approvazione della legge cosiddetta del codice rosso, sono letteralmente raddoppiate rispetto agli anni precedenti.
Nell’arco dei primi 7 mesi del 2024 ci sono state 118 le nuove richieste di attivazione/aiuto relative a situazioni di violenza domestica e/o di genere, provenienti direttamente da uomini o da avvocati, assistenti sociali, forze dell’ordine, partner o familiari, ecc.. In un solo caso la richiesta di attivazione di un percorso si riferiva ad una donna autrice di stalking, in tutti gli altri casi le richieste riguardavano uomini autori di violenza.
In 12 casi si è trattato di uomini che hanno contattato il Centro spontaneamente (il 10%), in 99 casi (l’84%) di uomini provenienti dal giudiziario, quasi tutti in sospensione condizionale della pena con obbligo di percorso; in 5 casi (il 4%) si è trattato di uomini ammoniti.
Nello stesso arco temporale, sono più di 100 gli uomini che hanno contattato il Centro in anni precedenti e che nel 2024 hanno fatto uno o più colloqui di valutazione per verificare la possibilità di intraprendere un percorso, uno o più colloqui di monitoraggio, a conclusione di un percorso, o che stanno partecipando a colloqui individuali e/o al lavoro di gruppo per portarlo avanti. A conferma dell’incremento esponenziale delle richieste, la presenza di una lista d’attesa che a fine 2023 contava più di 100 uomini.