Cdm approva il Dpfp: deficit al 3%, Pil in rallentamento. La Manovra punterà su fisco, famiglie, lavoro e Difesa

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), il testo che sostituisce la tradizionale Nadef e ridefinisce i conti dello Stato per i prossimi anni.
Il quadro macroeconomico aggiornato prevede un deficit al 3% già nel 2024, soglia cruciale per poter sperare nell’uscita dalla procedura Ue per disavanzo eccessivo aperta lo scorso anno. Sul fronte della crescita, invece, le previsioni sono state riviste al ribasso: Pil +0,5% nel 2025 e +0,7% nel 2026, con un possibile effetto positivo di un decimale grazie agli interventi della Manovra.
La legge di Bilancio, la quarta dell’esecutivo Meloni, si articolerà intorno a quattro priorità: fisco, famiglie, lavoro e Difesa.
Sul fronte fiscale è previsto il taglio dell’Irpef per i redditi medio-alti, con la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33% per chi guadagna tra 28mila e 50mila euro. Per le famiglie si studiano nuove detrazioni, con l’introduzione di un meccanismo di quoziente familiare.
Capitolo centrale anche la sanità: il governo punta a reperire ulteriori 2-3 miliardi oltre ai 4 già previsti, da destinare al miglioramento degli stipendi e a un piano di 27mila nuove assunzioni, in particolare di infermieri. Alle imprese, dopo le difficoltà della Transizione 5.0, si prepara un nuovo strumento incentivante orizzontale, finanziato con risorse nazionali.
Per quanto riguarda la Difesa, la spesa programmata ammonterà a circa 12 miliardi in tre anni. L’incremento scatterà dallo 0,15% del Pil nel 2025 (3,3 miliardi) fino ad arrivare allo 0,5% nel 2028.
Il testo, illustrato in Cdm, sarà ora inviato a Bruxelles e alle Camere, dove è già stato calendarizzato l’esame in Aula per il 9 ottobre.