A Bologna, come in molte altre città italiane, il Natale è una stagione che scalda il cuore, colora le strade e accende i salotti delle case con luci, addobbi e simboli antichi. Tra questi, l’albero di Natale è senz’altro uno dei protagonisti più amati e discussi. Ma quando si tratta di scegliere tra un albero vero e uno artificiale, i bolognesi si dividono: tradizione contro praticità, natura contro sostenibilità, emozione contro razionalità.
L’albero vero, con il suo profumo inconfondibile di resina e bosco, evoca un legame profondo con la tradizione nordica importata in Italia nel dopoguerra. A Bologna, specie nei quartieri collinari o nei mercatini artigianali di piazza Santo Stefano e via San Giuseppe, è ancora possibile acquistare abeti veri coltivati nei vivai dell’Appennino. Famiglie affezionate a questa scelta parlano di un “rituale vero” che coinvolge tutta la casa: dal trasporto dell’albero alla sua sistemazione in un vaso con la terra, fino alla decorazione collettiva fatta spesso con addobbi tramandati di generazione in generazione.
Dall’altra parte, l’albero artificiale continua a conquistare terreno. Le ragioni sono molteplici: la praticità di un oggetto riutilizzabile per anni, la possibilità di sceglierlo in base a dimensioni e colori, l’assenza di aghi cadenti e la sicurezza per gli allergici. A Bologna le grandi catene e i negozi specializzati offrono ogni anno modelli sempre più realistici, a tal punto che solo toccandoli si riesce a distinguerli da un vero abete. Anche il tema ecologico ha un ruolo: alcuni ambientalisti locali sottolineano che un albero sintetico di buona qualità, se utilizzato per almeno 10 anni, ha un impatto ambientale minore rispetto a quello di un abete reciso annualmente.
Le tradizioni cittadine riflettono questa dualità. In Piazza Maggiore, cuore simbolico di Bologna, viene installato ogni anno un grande abete vero, donato da una località dell’Appennino emiliano. La cerimonia di accensione delle luci è un momento molto atteso da famiglie e turisti, che si radunano tra musica, vin brulé e cori natalizi. Ma nei quartieri più moderni, come la Bolognina o San Donato, le decorazioni pubbliche puntano sempre più su installazioni luminose artificiali ed ecologiche, in linea con una città che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.
Nelle case bolognesi, infine, la scelta dell’albero di Natale resta profondamente personale. C’è chi, ogni anno, si reca con entusiasmo nei vivai fuori città per scegliere “il proprio” albero tra centinaia, e chi invece riscopre il piacere di aprire la scatola dell’albero artificiale con la stessa emozione di sempre. In entrambi i casi, la magia è la stessa: la casa che si riempie di luci, il salotto che profuma di festa, il tempo che rallenta tra risate, candele e canzoni.
A Bologna, l’albero di Natale – vero o finto che sia – resta un simbolo di unione, memoria e speranza. Un elemento imprescindibile di quel “Natale alla bolognese” che ogni anno si rinnova, tra tradizione e cambiamento.
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