Bologna entra nel network di città promosso da UNHCR con Bari, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Ravenna, Roma e Torino
Il Comune di Bologna ha adottato la Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate, elaborata da UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, insieme a sei città italiane, Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. L’adesione alla Carta è stata formalizzata attraverso una delibera della Giunta e presentata in conferenza stampa a Palazzo d’Accursio a cui hanno partecipato l’assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo, e la Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, Chiara Cardoletti.
Il sistema di accoglienza a Bologna ha mantenuto sempre una caratteristica, quella della scelta di un’accoglienza diffusa, comunitaria, che non si limitasse solo al vitto e all’alloggio, ma si ponesse l’obiettivo ambizioso dell’integrazione delle persone migranti e rifugiate sul nostro territorio. Questa città è rispettosa degli accordi del 2014 e di una scelta di fondo: quella dell’accoglienza diffusa, consapevoli che attraverso di essa, accanto al sistema prefettizio straordinario, si possa raccogliere la sfida dell’accoglienza e dell’integrazione”. Questo il commento dell’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo.
Bologna ha l’esperienza del progetto SAI di carattere metropolitano più grande del nostro paese: sono 2110 posti di accoglienza che non sono solo posti, ma sono percorsi di accoglienza e integrazione, divisi tra 650 per adulti, 350 per minori e 110 per le vulnerabilità. La più grande esperienza di accoglienza diffusa del paese, l’unica che si è strutturata in base ai criteri di riparto dei flussi che sono stati definiti nella conferenza unificata nell’accordo di luglio 2014.
Accogliamo Bologna fra i Comuni che hanno sottoscritto la Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate. Insieme a Bologna e alle altre città aderenti, che ci aspettiamo crescano grazie alla collaborazione con l’ANCI, vogliamo costruire un futuro in cui chi ha trovato protezione da guerre e persecuzioni in Italia possa trovare un’accoglienza efficace e prosperare. L’integrazione non è solo un dovere morale, ma una situazione vantaggiosa per tutti e a cui tutti possiamo contribuire, creando un tessuto sociale più ricco e resistente. Ha commentato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
La Carta per l’integrazione mira a potenziare la collaborazione tra le città sull’integrazione delle persone titolari di protezione internazionale, promuovendo percorsi di inclusione attraverso lo sviluppo dei servizi disponibili sul territorio, e favorendo lo scambio di esperienze, pratiche e strumenti con le altre città italiane aderenti, anche mediante il coinvolgimento delle associazioni della società civile.
Aderendo alla carta, il Comune di Bologna conferma e rilancia il suo impegno per l’integrazione sociale, culturale ed economica delle persone rifugiate e richiedenti asilo, valorizzando le loro competenze ed il loro contributo positivo come risultato di un processo dinamico fondato sulla partecipazione.
Bologna entra quindi a far parte del network di città italiane coinvolte, ad oggi: Bari, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Ravenna, Roma e Torino, che si impegnano per favorire l’accesso delle persone rifugiate ai servizi fondamentali, all’istruzione e alle opportunità di lavoro, e che prestano un’attenzione particolare alle persone particolarmente vulnerabili e con bisogni specifici.
Molte attività previste dalla Carta sono infatti da tempo realtà nel territorio bolognese, come l’accoglienza diffusa, che è il modello adottato per la strutturazione del progetto SAI metropolitano, e l’accoglienza in famiglia, anche questa attiva da tempo, in particolare con il progetto Vesta, incardinato nel SAI, che ha sviluppato negli anni diverse forme di vicinanza solidale: dall’affido familiare di minori stranieri non accompagnati, all’accoglienza in famiglia di giovani neomaggiorenni, all’esperienza dell’affiancamento familiare, che vede cittadini attivi accompagnare i beneficiari accolti in struttura nei loro percorsi di integrazione.
Un’altra caratteristica del sistema di accoglienza del Comune, in linea con le indicazioni della Carta, è il lavoro costante di raccordo e collaborazione interistituzionale, con tutti gli attori pubblici che, in ragione delle loro competenze, giocano un ruolo essenziale nel facilitare i percorsi di inclusione dei rifugiati.
Dalla proficua e ormai consolidata collaborazione con la Prefettura, alla costante interlocuzione con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna e con la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, al raccordo con l’Azienda Usl per la valutazione e presa in carico dei beneficiari con fragilità sanitarie. Costante è anche l’interlocuzione con i Comuni del territorio, sia a livello tecnico-strategico che a livello tecnico-operativo, per assicurare l’attivazione di tutti i servizi necessari ad una qualificata presa in carico dei beneficiari, sia durante l’accoglienza, sia in fase di uscita.